Mario Schifano

E’ nato a Homes, in Libia, il 20 settembre 1934 e muore a Roma il 26 gennaio 1998.
Di formazione autodidatta, esordisce nell’ambito dell’informale; materico, con riferimenti a Futrier.
Nel 1959-61 abbandona l’esperienza informale, ora dipinge quadri monocromi, delle grandi carte incollate su tela e ricoperte di un solo colore tattile, superficiale, sgocciolante.
Il dipinto diventa “schermo”, punto di partenza, spazio di un evento negato in cui, qualche anno dopo, affioreranno cifre, lettere, frammenti segnici della civiltà consumistica, quali il marchio della Esso o della Coca-Cola.
Sono le prime opere pop; dal 1962 fa parte del gruppo romano della pop-art italiana.
I suoi cicli di opere sono “I reportage inventati”, “I paesaggi anemici”, “Futurismo rivisitato”, “Compagni, compagni”, “Tutte stelle”, “Paesaggio TV”; e negli ultimi anni, opere come inventari della produzione precedente e rivisitazioni di De Chirico.
Le principali tecniche pittoriche sono l’olio, smalto su carta e tela, tele emulsionate con interventi dipinti; le serigrafie.

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