Maurizio Galimberti - Christo

Maurizio Galimberti, universalmente conosciuto come l’Instant artist, scatta, manipola, assembla, s’impossessa dei suoi soggetti dando vita ad opere uniche. Alla camera oscura, predilige la fotografia istantanea e nel 1991 inizia la sua collaborazione con Polaroid Italia, esperienza che lo consacra al mondo dell’arte come il maestro della Polaroid.
Mosso da una passione inarrestabile, continua a scattare e a sperimentare e nel 1997 nascono i suoi primi mosaici fotografici, frammenti di mondo decomposto e riassemblato. Galimberti si appropria di una tecnica nota già ai tempi del Bauhaus e già utilizzata dall’inglese David Hockney, personalizzandola.
Nascono così i suoi ready-made, un chiaro omaggio a Marcel Duchamp e a Man Ray, icone del Dada. Galimberti prende fotografie, cartoline, opere d’arte, manifesti già esistenti, ne fotografa un dettaglio con la sua Polaroid, sviluppa lo scatto, spesso manipolandolo, e lo riposiziona sulla stessa immagine, nel punto esatto fotografato. L’immagine è ricostruita e arricchita del suo intervento diretto.

Christo e Jeanne Claude, entrambi nati il 13 giugno del 1935, uniti nell’arte e nella vita, ispirandosi a quell'”Enigma di Isidore Ducasse”, un inno alla non-comtemplazione dell’arte e all’oscuramento e svelamento della stessa, che negli anni ’20 aveva creato scompiglio e all’arte di Joseph Beuys, impacchettano le città. Letteralmente. Si tratta di progetti ambientali realizzati nelle più diverse parti del mondo e interamente finanziati dagli stessi artisti.
Sono sorprendenti, provocatori ed effimeri: nessuno di essi infatti ha una durata più lunga di 15 giorni, caratteristica che li rende un appuntamento irripetibile e pertanto imperdibile per il pubblico sempre più numeroso di appassionati. Dietro ogni progetto, la mente di Christo, deux ex machina e unica firma dei bozzetti progettuali; mentre la moglie Jeanne Claude, fino alla sua morte avvenuta nel 2009, ha assunto il compito di organizzatrice dell’evento:
La coppia nasconde, censura, impacchetta, avvolge con ettari di tessuto e chilometri di cavi interi monumenti ed emblemi delle città, come il Pont Neuf parigino, il Reichstag di Berlino, ma anche una costa australiana, una vallle in Colorado. L’impronta Dada è evidente tanto nella trasgressione quanto nell’effetto mozzafiato del risultato finale che allude ad un’efficace risposta al bombardamento di immagini che la società contemporanea impone. Christo e Jeanne Claude scelgono infatti di non proporne di nuove, bensì di cancellare quelle già esistenti. Scelgono di liberare lo sguardo. E celando parti di paesaggi urbani, spesso distrattamente frequentati e inosservati dai passanti, non fanno altro che riportare l’attenzione su di essi, valorizzandoli.

I ready-made dedicati ai maestri della Land art Christo e Jeanne Claude, sono opere ricordate per essere le ultime di Galimberti a contenere delle vere Polaroid, prima che l’azienda americana cessasse la produzione delle pellicole istantanee. Il ciclo, datato 2009 e intitolato “Christo ready-made d’affezione”, riunisce le princiapali performance di Christo e di sua moglie Jeanne Claude. L’idea nasce osservando alcune cartoline acquistate da Galimberti anni addietro. Si tratta di cartoline firmate raffiguranti le performance della coppia di Land artists. Galimberti ne fotografa alcuni dettagli con la sua Polaroid e ricolloca gli scatti sulla cartolina stessa. Ancora una volta il maestro dell’istantanea omaggia due figure chiave della storia dell’arte, mangia, si impossessa delle loro installazioni, le manipola e dà vita ad opere unice e originali, firmate a quattro – anzi sei – mani.

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