Non sarà più il ‘percorso del principe’ o il percorso riservato alle visite istituzionali: dal 2021 il Corridoio Vasariano, quei 760 metri ‘sospesi’ che collegano Palazzo Pitti agli Uffizi e poi a Palazzo Vecchio sarà aperto al pubblico, anche se su prenotazione e con limitazioni legate alla sicurezza (massimo 125 persone alla volta). Ogni anno 500mila turisti avranno la possibilità di visitare quello che è considerato il corridoio più bello del mondo che porterà nelle casse delle Gallerie degli Uffizi oltre 10 milioni di euro l’anno. I lavori di messa in sicurezza e riallestimento partiranno non appena Invitalia avrà assegnato il bando di gara a chi dovrà realizzare le opere. Poi si stimano 18 mesi di lavori prima del taglio del nastro. Per questo, nei giorni scorsi, alla presentazione del progetto esecutivo il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha cautamente indicato come anno di inaugurazione il 2021, sperando di non essere smentito dai tradizionali ritardi italiani.
Non sarà più il ‘percorso del principe’ o il percorso riservato alle visite istituzionali: dal 2021 il Corridoio Vasariano, quei 760 metri ‘sospesi’ che collegano Palazzo Pitti agli Uffizi e poi a Palazzo Vecchio sarà aperto al pubblico, anche se su prenotazione e con limitazioni legate alla sicurezza (massimo 125 persone alla volta). Ogni anno 500mila turisti avranno la possibilità di visitare quello che è considerato il corridoio più bello del mondo che porterà nelle casse delle Gallerie degli Uffizi oltre 10 milioni di euro l’anno. I lavori di messa in sicurezza e riallestimento partiranno non appena Invitalia avrà assegnato il bando di gara a chi dovrà realizzare le opere. Poi si stimano 18 mesi di lavori prima del taglio del nastro. Per questo, nei giorni scorsi, alla presentazione del progetto esecutivo il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha cautamente indicato come anno di inaugurazione il 2021, sperando di non essere smentito dai tradizionali ritardi italiani.
I lavori, che costeranno 10 milioni di euro, già finanziati dal ministero (anche con fondi europei) serviranno per offrire completa accessibilità ai disabili, un impianto di climatizzazione, cinque uscite di sicurezza (tra cui una ricavata all’interno di un vano di un pilone del Ponte Vecchio risalente al dopoguerra), un’illuminazione a led a basso consumo energetico e un sistema di video sorveglianza. Previsti anche interventi di consolidamento strutturale e di restauro degli interni: dagli intonaci al pavimento.
Il progetto esecutivo prevede poi la creazione di un ingresso ad hoc, separato da quello principale per l’accesso alla Galleria degli Uffizi. Al piano terra, nel piazzale degli Uffizi, sarà allestita una biglietteria e un ingresso con metal detector, da qui i visitatori prenderanno l’ascensore che li porterà al piano alto, dove inizia il Vasariano. Sarà percorribile soltanto in una direzione, dagli Uffizi, fino a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli passando sopra Ponte Vecchio. Per permettere ai turisti di godere a pieno della passeggiata panoramica del principe, il progetto prevede la riapertura di tutte le 73 finestre del Corridoio. Operazione però che comporta lo spostamento della collezione di oltre 300 dipinti, soprattutto ritratti e autoritratti. Alcune finestre infatti erano state oscurate per preservare le tele appese alle pareti del Vasariano. Percorrere il Corridio non sarà più quindi una passeggiata tra volti noti di Firenze e non solo, ma piuttosto un percorso con una vista privilegiata sulla città del Rinascimento. Un cambio di pelle che in città fa già discutere i talebani della tradizione.
Nel Corridoio, tuttavia, troveranno spazio 30 sculture antiche e una raccolta di iscrizioni greche e romane. Un’altra novità del progetto sono i due memoriali: uno realizzato in corrispondenza di via Georgofili per vedere il punto in cui esplose l’ordigno nel 1993 e l’altro subito dopo Ponte Vecchio per ricordare la devastazione nazista del 1944. Nelle intenzioni del direttore tedesco Schmidt infatti c’è la riapertura di un Corridoio Vasariano dalla vocazione non soltanto artistica, ma anche storica, con tappe di riflessione ed educazione su momenti particolari della vita della città.
E di fasi della storia cittadina il Corridoio Vasariano ne ha vissute parecchie da quel lontano 1565 quando fu costruito in tempi record (allora le opere si facevano davvero) per volere del granduca Cosimo I de’ Medici in occasione delle nozze del figlio Francesco con Giovanna d’Austria. L’ideatore del ponte fu Giorgio vasari, l’architetto del momento, colui che aveva già realizzato le Gallerie degli Uffizi, immenso edificio arroccato sulla sponda dell’Arno per ospitare l’amministrazione dello Stato Mediceo.
Il Corridoio che passa sopra la testa dei fiorentini, ‘appoggiandosi’ su case e negozi, aveva uno scopo ben preciso: permettere ai granduchi di muoversi liberamente dall’allora residenza, Palazzo Pitti, fino ai palazzi del Governo, gli Uffizi e Palazzo Vecchio. All’epoca era anche una questione di sicurezza: il nuovo sistema di governo aveva abolito definitivamente l’antica Repubblica fiorentina e il nuovo Duca non era così certo di avere l’appoggio e l’amore del popolo, quindi preferiva aggirarsi il meno possibile tra le vie fiorentine. Insomma, il Vasariano era il modo perfetto per andare da casa a lavoro senza pericoli. Aneddoto curioso: con la costruzione del Corridoio i banchetti di carne che prima erano su Palazzo Vecchio furono trasferiti per evitare che il cattivo odore infastidisse il granduca che passava di sopra. Così al loro posto furono trasferiti sul ponte le botteghe degli orafi, attività ben più adatte alla vista del principe. Oltre al granduca, nella storia hanno percorso il Vasariano anche Benito Mussolini e Adolf Hitler in visita a Firenze nel maggio 1938 per stringere l’asse fra Italia e Germania e qualche anno dopo, nel 1944, i partigiani che lo usarono per arrivare alle spalle dei nemici arroccati nella parte nord della città.
A Firenze si dice che il Fuhrer e i gerarchi nazisti che erano con lui in quell’occasione apprezzarono a tal punto la vista panoramica del Vasariano da decidere di salvarlo dalla distruzione che invece colpì il resto del lungarno. Chiuso in via ordinaria dai primi anni del ‘900, il Corridoio è stato negli ultimi decenni occasionalmente accessibile per visite istituzionali o su prenotazione per gruppi organizzati, fino alla chiusura totale, avvenuta nel 2016 per ragioni di sicurezza.
Alla presentazione del progetto esecutivo di riapertura, il direttore Schmidt ha parlato di “apertura democratica” del Vasariano accessibile a 500 mila visitatori l’anno con biglietto speciale: da 20 a 45 euro. Secondo le stime prudenziali dei tecnici delle Gallerie degli Uffizi, la riapertura del Corridoio Vasariano frutterà al museo almeno 10 milioni di euro l’anno, ma potrebbe essere anche molto di più considerando che dal primo marzo al 31 ottobre siamo in alta stagione quindi i visitatori per otto mesi l’anno pagheranno 45 euro a testa, mentre da ottobre a febbraio il biglietto cala a 20 euro e resta gratuito per scolaresche e altre categorie di visitatori. Cifre sicure le avremo soltanto con il bilancio 2021, ma intanto una certezza è che già nel primo anno di apertura il Corridoio Vasariano incasserà come minimo quanto speso per la sua messa in sicurezza, confermando quindi l’importanza dell’investimento. La riapertura della passeggiata del principe, inoltre, farà certamente salire i conti delle Gallerie fiorentine.
Già nel 2018, grazie alla nuova bigliettazione con prezzo variabile in base al periodo dell’anno, il complesso museale ha chiuso un bilancio record: oltre 34 milioni di euro con una impennata del 50,5% rispetto al 2017, quando gli introiti erano stati 22,6 milioni. Nel dettaglio, 29,4 milioni dello sorso anno sono arrivati dai biglietti venduti, cifra che nel 2021 salirà di una percentuale intorno al 40% sfiorando (o superando) quota 40 milioni di euro a cui si aggiungeranno gli incassi per gadget e cataloghi.
Non solo. Il direttore Schmidt ha anche annunciato l’istituzione di un biglietto unico “taglia XXL, che comprende sette istituzioni culturali fiorentine: Palazzo Vecchio, Uffizi, Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti, Giardino di Boboli, Forte Belvedere, Giardino Bardini”. Il prezzo non è ancora stato deciso, ma sarà un altro modo per aumentare gli incassi dei musei fiorentini. Alla faccia di chi dice che “con la cultura non si mangia”.
Marta Panicucci
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