450 anni da Michelangelo. L’Italia lo celebra così
Un appartamento nel centro di Roma, senza segni di ricchezza e benessere. Un modesto studio d’artista con un’opera mai finita e destinata a passare alla storia, la Pietà Rondanini. In quella modesta casa, tra piazza Venezia e i Fori Imperiali, all’età di 88 anni, morì 450 anni fa, Michelangelo Buonarroti. Il suo ultimo lavoro, svolto senza alcuna commissione, ma per volere personale e, molto probabilmente con il pensiero già rivolto alla sua sepoltura, si trova ora al Castello Sforzesco di Milano. Dell’abitazione di via Macel de’Covi è rimasta soltanto una targa: “Qui era la casa consacrata dalla dimora e dalla morte del divino Michelangelo. SPQR 1871”. Una frase sintetica che accenna solamente alla grandezza dell’artista che sarà svelata invece a tutto il mondo da insuperabili e universali capolavori come la Cappella Sistina e il David.
Oggi, e per tutto l’anno, in occasione delle celebrazioni per questa importante ricorrenza, inaugurano una serie di mostre e iniziative che ricordano il suo genio. A cominciare dalla città di Firenze che celebra anche i 450 anni dell’Accademia delle Arti e del Disegno. Nella Galleria dell’Accademia apre al pubblico “Riconoscere Michelangelo” (fino al 18 maggio). È una mostra, a cura di Monica Maffioli e Silvestra Bietoletti e in collaborazione con Fratelli Alinari, che testimonia un rinnovato interesse per l’artista visto, questa volta, anche con gli occhi della contemporaneità, attraverso le opere di scultori, pittori e fotografi che hanno fatto di Buonarroti un punto di riferimento iconografico per le loro creazioni. Un mito senza fine dunque, che qui viene riletto partendo da Eugène Delacroix e Auguste Rodin fino ad arrivare alle fotografie di Helmut Newton, Gabriele Basilico, Candida Höfer passando per Kim Ki duk, il regista coreano che proprio alla Pietà di Michelangelo ha dedicato il titolo di un film con cui ha vinto il Leone d’oro a Venezia nel 2012.Sempre a Firenze, a Casa Buonarroti prossimamente ci sarà “Michelangelo e il Novecento”, dal 18 giugno fino ad ottobre. E anche gli Uffizi lo ricordano con un nuovo allestimento delle Sale 33 e 34, con cui si completa il nuovo assetto della sala 35, detta di Michelangelo, che conserva al suo interno il Tondo Doni, capolavoro considerato unica opera certa su tavola di Buonarroti. Ad onorare la ricorrenza anche Arezzo con una mostra su Michelangelo e Vasari nelle lettere e nei disegni, in programma al Museo Casa Vasari ma ancora senza date certe. A ricordarlo, infine, sarà anche Genova, dove, il 13 marzo, a conclusione del ciclo delle lezioni di storia dell’arte “i Capolavori raccontati”, a Palazzo Ducale, ci sarà il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci che alle ore 21 parlerà al pubblico di “Michelangelo a Roma. Dalla Pietà Vaticana alla Pietà Rondanini”. L’ingresso sarà gratuito.
di VALENTINA BERNABEI
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