Un inedito barometro per valutare la crescita delle quotazioni e la liquidità dei maestri moderni più rappresentativi: Picasso, Chagall e Dalì sono imbattibili. tra gli italiani si distinguono De Chirico e Capogrossi
Picasso come l’Eni. Salvador Dalì come Unicredit. Chagall come le Assicurazioni Generali. Accostamenti blasfemi? Non proprio. «CorrierEconomia» presenta qui sotto un indice, con trenta autori come trenta sono le società più rappresentative di Piazza Affari, che possa misurare il polso degli investimenti nei beni rifugio.
Il Mib 30 dell’arte debutta oggi selezionando i nomi dei pittori moderni più quotati e più intramontabili dal punto di vista finanziario, oltre che estetico. E proponendo una sintetica strategia operativa sui singoli autori, in base alle indicazioni espresse dagli esperti di mercato. Le novità, poi, non finiscono qui. Sono in preparazione analoghi barometri per altri segmenti del mercato dell’arte, come la contemporanea i dipinti antichi oltre a quelli dell’Ottocento.
Ed ecco il barometro in passerella, nome per nome. Il campione assoluto è Pablo Picasso. Il suo record mondiale, ottenuto a New York nel 2004, è imbattibile, Ma al di là dei 104 milioni di dollari versati per una sua tela, le opere di questo artista assomigliano ad assegni circolari. Visto che a fronte di una valanga di offerte (2.839) i suoi lavori passati di mano sono stati 2.143. Ed è ovvio considerare che un indice di liquidità del 75% su quasi tremila pezzi ha un valore aggiunto ben diverso rispetto alla stessa grandezza calcolata su disponibilità di opere molto inferiori.
Sulla scia di Picasso anche Marc Chagall (75% di liquidità su 1.221 opere offerte) e Salvador Dalì (73% su 956 opere).
Andando in segmenti del mercato con meno pezzi, oltre ad Amedeo Modigliani (76% su 120 opere), si segnala la straordinaria performance dell’italiano Giuseppe Capogrossi che sfiora l’80% di liquidità sulle 78 opere presentate negli ultimi cinque anni. Capogrossi mostra valori positivi anche nell’indice che misura gli scostamenti dalle stime di partenza in asta (la seconda e terza colonna della tabella): +60% in media negli ultimi quindici anni e +25% negli ultimi cinque. Sempre sul monitor di quest’ultimo indice i valori più alti sono stati registrati da Edvard Munch (+110% tra il 1990 e oggi e +130% tra il 2000 e oggi) e da Max Beckmann (+66% e +93%). A riprova del fatto che la pittura di area tedesca del Novecento è la vera sorpresa del mercato per l’ultimo decennio.
Deludenti invece sono gli scostamenti dalle medie delle stime, negli ultimi cinque anni, per numerosi artisti italiani come Giacomo Balla (-6%), Carlo Carrà (-13%), Felice Casorati (-5%), Arturo Martini (-12%), Giorgio Morandi (-1%), Alberto Savinio (-6%), Gino Severini (-14%) e Mario Sironi (-2%). Classico sintomo di una tendenza alla sopravvalutazione dei loro valori. Come dire che l’arte italiana del Novecento è si la grande scoperta del decennio, ma oggi non ha più spazio sul mercato chi tenta di speculare su questi nomi oltre la soglia della ragionevolezza.
Segno positivo per Michele Cascella (+19% sulle stime nell’ultimo periodo), Giorgio De Chirico (+6%), Alberto Giacometti (+19%) e Filippo De Pisis (+15%), artisti giustamente valorizzati specie per opere dei loro rispettivi primi periodi. Insomma questo indice così articolato, che offre una misura della liquidità, ma anche della valutazione storica degli artisti, può veramente aiutare chi desidera scegliere meglio. Fermo restando l’aspetto puramente collezionistico e del gusto che, com’è ovvio, non è indicizzabile per la semplice ragione che non ha prezzo.
Il criterio di scelta dei trenta artisti non si basa sulla notorietà e sul valore desunto dai manuali di storia dell’arte, ma deriva da un attento esame dei cataloghi d’asta a livello mondiale degli ultimi anni. Ovviamente abbiamo dato spazio anche ad alcuni artisti molto presenti tra i collezionisti italiani e forse meno gettonati a New York, Londra o Parigi. Ma nel complesso la rosa di nomi scelta sul segmento dell’arte del primo Novecento può senza dubbio interessare un’ampia fascia di appassionati anche a livello internazionale.
Per ciascuno di questi artisti abbiamo registrato tutto quel che è accaduto sul mercato nel corso degli ultimi quindici anni, considerando esclusivamente i passaggi in aste pubbliche per evidenti motivi di trasparenza nel prezzo raggiunto. Poi abbiamo considerato più indici provenienti da diverse fonti.
Per ottimizzare la messa a fuoco abbiamo distinto la ricerca in due periodi temporali. Dal 1990 al primo semestre 2005 e dal 2000 a oggi. È evidente che le percentuali ottenute nel corso di quindici anni sono assai più significative di quelle raggiunte negli ultimi cinque. Anche gli avvenimenti più recenti possono aiutare nella definizione: la massima quotazione di un artista (il cosiddetto top-lot) è un parametro di riferimento essenziale anche se da considerare con la necessaria cautela.
Nella terza parte della tabella l’indice di liquidità. Si sono conteggiate tra il 2000 e il primo semestre del 2005 tutte le opere in asta a livello mondiale e quante di esse sono passate di mano. La differenza tra il presentato e l’aggiudicato determina il cosiddetto indice di liquidità, che in sostanza offre un seggerimento su quanto quel tipo di artista sia facilmente contrattabile sul mercato.
Infine il MibArt segnala un suggerimento (somma di opinioni di alcuni esperti del mercato dell’arte operanti nel nostro Paese) nel breve periodo. «Vendere», «tenere» o «acquistare». Proprio come fanno gli analisti finanziari con Enel o Telecom.
Paolo Manazza- Patrimoni & Finanza di Corriere Economia di lunedì 12 settembre
Le blue chip del Novecento
I trenta artisti più rappresentativi dell’arte moderna. Dati aggiornati al primo semestre 2005
Perform. (1)
|
Top Lot (anno e casa d’asta)
|
Liquidità
|
(5)
|
||||
1990
2005* |
2000
2004 |
(2)
|
(3)
|
(4)
|
Balla, Giacomo |
+34%
|
-6%
|
4.400.000 USD (16/5/1990 Sotheby’s New York)
|
122
|
85
|
70%
|
TIENI
|
Beckmann, Max |
+66%
|
+93%
|
22.555.750 USD(10/5/2001 Sotheby’s New York) |
213
|
152 |
71% |
VENDI
|
Boccioni, Umberto |
+13%
|
n.r.
|
2.500.000.000 Lire (2/6//1990 Farsetti Prato) |
11
|
7
|
63%
|
TIENI
|
Bonnard, Pierre |
+51%
|
+20%
|
7.480.000 USD (Chrustie’s New York) |
219
|
131
|
60%
|
VENDI
|
Braque, George |
+60%
|
+46%
|
6.600.000 GBP(2/12/1986 Sotheby’s London)
|
396
|
274
|
69%
|
TIENI
|
Campigli, Massimo |
+65%
|
+43%
|
341.600 GBP (10/09/2004 Sotheby’s London)
|
163
|
108
|
66%
|
VENDI
|
Capogrossi, Giuseppe |
+60%
|
+25%
|
360.000.000 Lire (30/10/1989 Nuova Brerarte MI)
|
78
|
61
|
78%
|
COMPRA
|
Carrà, Carlo |
+3%
|
-13%
|
920.000.000 Lire (13/5/1990 Nuova Brerarte MI)
|
108
|
60
|
55%
|
VENDI
|
Cascella, Michele |
+16%
|
+19%
|
103.200 Euro (27/5/2003 Sotheby’s Milano)
|
124
|
88
|
71%
|
VENDI
|
Casorati, Felice |
+18%
|
-5%
|
1.375.300.000 Lire(17/5/1999 Christie’s Milano)
|
64
|
35
|
55%
|
TIENI
|
Chagall, Marc |
+63%
|
+41%
|
14.850.000 USD (17/5/1990 Sotheby’s New York)
|
1.221
|
912
|
75%
|
TIENI
|
Dalì, Salvador |
+13%
|
-2%
|
2.863.500 GBP (4/12/2000 Sotheby’s London)
|
956
|
700
|
73%
|
TIENI
|
De Chirico, Giorgio |
+34%
|
+6%
|
7.175.500 USD (04/05/2004 Christie’s New York)
|
365
|
256
|
70%
|
COMPRA
|
De Pisis, Filippo |
+24%
|
+15%
|
337.850.000 Lire (27/11/1997 Finarte Milano)
|
239
|
146
|
61%
|
COMPRA
|
Ernst, Max |
+76%
|
+25%
|
2.429.500 USD (5/11/2002 Sotheby’s New York)
|
438
|
273
|
62%
|
COMPRA
|
Giacometti, Alberto |
+65%
|
+19%
|
14.306.000 USD (8/11/2000 Christie’s New York)
|
260
|
186
|
72%
|
VENDI
|
Kandinsky, Wassily |
+24%
|
+36%
|
20.900.000 USD (17/05/1990 Sotheby’s NewYork)
|
109
|
75
|
69%
|
VENDI
|
Klee, Paul |
+29%
|
+12%
|
3.080.000 GBP (3/4/1989 Christie’s London)
|
212
|
137
|
65%
|
COMPRA
|
Leger, Fernand |
+63%
|
+11%
|
22.407.500 USD (4/11/2005 Christie’s New York)
|
542
|
375
|
69%
|
TIENI
|
Magritte, René |
+54%
|
+32%
|
12.659.500 USD (7/5/2002 Christie’s New York)
|
241
|
125
|
52%
|
COMPRA
|
Marini Arturo |
+19%
|
-12%
|
2.401.950 Euro (24/5/2005 Christie’s Milano)
|
34
|
19 |
56%
|
TIENI
|
Matisse, Henri |
+38%
|
+10%
|
17.055.750 USD (9/11/2000 Sotheby’s New York)
|
526
|
361
|
69%
|
TIENI
|
Modigliani, Amedeo |
+62%
|
+49%
|
31.368.000 USD (4/11/2004 Sotheby’s New York)
|
120
|
92
|
76%
|
VENDI
|
Mondrian, Piet |
+6%
|
0%
|
21.008.000 USD (4/11/2004 Sotheby’s New York)
|
34
|
24
|
71%
|
COMPRA
|
Morandi, Giorgio |
+8%
|
-1%
|
1.485.055 USD (16/5/1990 Christie’s New York)
|
67
|
45
|
67%
|
COMPRA
|
Munch, Edvard |
+110%
|
+130%
|
5.173.705 GBP (4/2/2002 Christie’s London)
|
43
|
31
|
72%
|
TIENI
|
Picasso, Pablo |
+38%
|
+19%
|
104.168.000 USD (5/5/04 Sotheby’s New York)
|
2.839
|
2.143
|
75%
|
COMPRA
|
Savinio, Alberto |
+6%
|
-6%
|
717.050 Euro (24/11/2003 Christie’s Milano)
|
21
|
12
|
57%
|
COMPRA
|
Severini, Gino |
+11%
|
-14%
|
3.630.000 USD (16/05/1990 Sotheby’s New York)
|
154
|
107
|
69%
|
TIENI
|
Sironi, Mario |
+10%
|
-2%
|
319.200 GBP (19/10/2004 Sotheby’s London)
|
301
|
203
|
67%
|
TIENI
|
Note:
1) = Performance; l’Artist Index considera l’incremento o decremento medio del periodo ed è basato sullo scostamento dei prezzi di aggiudicazione rispetto alle stime max e min. E’ un metodo elaborato dal Professori Guido Candela e Antonello E. Scorcu, facoltà di Economia dell’Università di Bologna.
2) = Opere offerte.
3) = Opere vendute.
4) = Tasso percentuale.
5) = Consensus del mercato; media giudizio di alcuni esperti del mercato: Claudio Dwek (Sotheby’s), Giulio Sangiuliano (Christie’s), Alessandro Rosa (Finarte-Semenzato).
(*) = Rapporto tra offerta e vendita.
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