“La ringrazio e non ho parole per il suo capolavoro. Spero che lei sia un grande peccatore, perchè solo i grandi peccatori capiscono i santi.” Alda Merini
E’ un nuovo manierismo, il suo, quanto mai necessario oggi dove la figura femminile e l’apparire di immagini variopinte rischia di assuefarci negandoci la bellezza del viaggio “in miniatura” dell’introspezione. La sua pittura è un invito a guardare oltre l’apparenza delle cose per carpire i sentimenti come caratteristica che rende uguali gli uomini. Marchionni non fa pittura retorica, le sue immagini vanno contemplate, affinché l’occhio spazi oltre le figure in primo piano, e giunga a cogliere particolari e dettagli che contribuiscono in maniera determinante al bilanciamento delle linee e dei colori. Non è un vero figurativo, la materia su cui dipinge, gli strappi della tela lasciati con evidente consapevolezza, le tonalità del supporto che si armonizzano esaltando il soggetto danno all’insieme il mistero di un’opera astratta, ma leggibile. Marchionni usa il simbolismo delle forme primarie: cerchi, ovali, quadrati, triangoli, che si stagliano riassumendo i cromatismi dell’insieme. Ogni singolo particolare può vivere di per sé, eppure fa parte di un’unica composizione, un unico coro con tanti solisti. Con la pittura di Marchionni la ricerca estetica ritorna al simbolismo e al disegnato, alla pittura che riesce a raffigurare l’invisibile: la magia ineffabile dei sentimenti. Il dipingere su una materia straziata dal tempo e recuperata su di un supporto moderno non è un espediente tecnico, i colori inciampano tra graffi e il pennello non scorre come su di una tela trattata, la materia grezza è l’antico che per lui è l’antro mistico, il tempio dove il viaggio della vita può ancora continuare.
Marchionni rappresenta la malinconia e l’amarezza di chi ha lottato e sofferto per raggiunere ogni singolo stadio, ogni minimo obbiettivo. La leggerezza dei toni, dei segni e la poesia che definiscono le sue opere sono per il pittore una sorta di isola dove corpo e anima si rincontrano e ritrovano i sentimenti così da sfuggire alle tempeste del cinismo e della malinconia che accompagnano ogni naufrago. Ma alla fine d’ogni viaggio, di ogni opera Marchionni ritorna a riva guarda lontano come pochi sanno fare, poi prende ancora un supporto, un’altra vela e sogna un altro mare da naufragare.
Prof. Alberto D’Atanasio
a Elvio
Sei uguale al mondo della mia anima
e vedendo i tuoi quadri
torno vergine come un tempo
e un po’ malinconica.
Due bambini stanno ai miei piedi
ansiosi di venire al mondo,
io in questo momento sono
il mondo che vuole partorire,
così grazie a te i vecchi discepoli di Dio
i grandi Mosé in prigione
che sono i poeti, tornano
a vivere le loro stanche razze
ai piedi dell’Olimpo.
Alda Merini
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